Liceo Vittoria – Istituto Vittoria - Torino, Città Metropolitana di Torino

Bartolomeo L.

al momento mi trovo all interno della scuola e non è niente male ci sono solo troppi blitz nei bagni, dovrebbero essere nerfati

lorenzo F.

No bandiere inglesi e già è positivo, ma dategli una risvoltata ( è un termine indoeuropeo che si perde nella notte dei tempi ) che tra un pò s'ingarbugliano tutte

Davide W. (.

L'ho frequentato diplomandomi nel luglio 1998 (24 anni fa). Ricordo certi professori molto preparati (alcuni meno) e per niente noiosi, anzi ti coinvolgevano facendoti venire voglia di addentrarti ulteriormente in ciò che si studiava. Giustifico la mia valutazione di sole 2 stelle per una forte disuguaglianza sociale tra gli alunni. Mi spiego meglio: la maggior parte degli studenti proveniva da famiglie della Torino "bene", (le solite famiglie che possono fare la differenza in una metropoli come Torino: notai, capitani di industria, politici... Insomma la gente che conta). Io provenivo dalla minor parte ovvero quelli che si potevano giusto permettere di pagare una retta di 7.000.000 di lire annui con un po' di sacrifici. In ciò che ho appena terminato di descrivere non ci vedo nessun male, senonché questa differenza a mio avviso, non doveva essere ostentata e valorizzata o ancora peggio essere motivo di discriminazione fra gli uni e gli altri; al contrario se non incoraggiata non veniva neanche scoraggiata, dando così vita ad un disagio sociale e psichico che la minor parte ed io che ne facevo parte soffrivamo o quanto meno notavamo. Peggio ancora se si contestualizza la situazione, non bisogna dimenticare che questo avveniva all'interno di mura che pretendevano di infondere l' educazione alla vita e che in età adolescenziale hanno forse un maggiore peso specifico che il discriminato per motivi così futili è praticamente costretto a portare e sopportare insieme ai classici e tipici problemi di quella fascia di età così complicata perché ci si confronta con i primi imprinting formativi che sono proprio quelli che costruiscono le caratteristiche future di questi giovani che si spera diventino onesti e coraggiosi: ma con questa attitudine le speranze sono quelle di creare una classe di persone che si rifugiano nelle cose materiali e con il rischio di peccare di altruismo e umiltà, le qualità di cui un vero leader dovrebbe essere fatto.

-Frais.

Esperienza paragonabile al 41 bis, non consiglio

Laura M.

Simona P.